Cartoline dalla crisi #1
Posted: Settembre 8th, 2011 | Author: | Filed under: Cartoline dalla crisi | Tags: crisi, libertà, rivolta | Commenti disabilitati su Cartoline dalla crisi #1Et voilà la prima cartolina!
Sono i primi giorni di settembre e i residui di “callara romana” si fanno ancora ampiamente sentire. Due giorni fa ho partecipato allo sciopero CGIL contro il quale sono stati lanciati numerosi anatemi. Ovviamente non ho manifestato insieme alla Camusso, quella stessa che tempo fa caldeggiava l’alleanza con la Marcegaglia contro quel rifiuto umano di Marchionne.
Sono andata all’appuntamento dei sindacati di base, che certamente non amo alla follia, ma con i quali sicuramente c’è molta più affinità che con i cigiellini.
Di questo appuntamento non ne ha parlato nessuno, perché la stampa tutta si è concentrata sull’enfatizzazione della marcetta a suon di Bella ciao.
No, non c’è stato solo questo. C’era un’altro corteo. Con altre parole d’ordine, altri gesti, altre persone, e altro sentimento, e che soprattutto ha chiarito tra un lancio di uova e vernice e l’altro, un concetto: il debito è vostro, e noi la crisi non la vogliamo pagare.
Fanno da trent’anni tagli al welfare per poi dirci che il welfare è eccessivo, alzano l’IVA “per non alzare le tasse” (e l’IVA cos’è, una marca di biscotti?) e pretendono pure di affibbiarci il peso sociale della restaurazione del loro sistema ingolfato che sta inevitabilmente collassando su sè stesso.
Anche coloro che dovrebbero essere tendenzialmente “con me” li sento parlare con termini talmente lontani dalla mia vita che non posso fidarmi di loro: non mi importa una mazza della sovranità monetaria, perché il default che tanto temono banche e padroncelli in ogni salsa, è la nostra liberazione: non abbiamo bisogno di un esistente che ci lega indissolubilmente a singoli ruoli, lavori, catene, non ce ne facciamo un bel niente di tutto ciò.
Non mi importa della sovranità monetaria, non mi importa della sovranità!
Voglio un mondo libero, di eguali, di libertà di disporre dei propri corpi, della libera circolazione di questi senza confini, galere; condivisione di beni e saperi.
Di crisi ne esiste una sola: è la crisi di nervi. Vi attanaglia non appena pensate: guadagnerò di meno, e vi coglierà del tutto impreparati quando ci vedrete in piazza con la rabbia vera, mica l’indignazione in giacca e cravatta sempre pronta a puntare il dito.
Tutto questo è solo l’inizio.