Buchi e pogrom!

Posted: Dicembre 15th, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Bizzarrie, mer(d)aviglie, Gender e LGBTIQ | Tags: , , | Commenti disabilitati su Buchi e pogrom!

Torino. Una sedicenne viene sottoposta settimanalmente dalla famiglia  a controlli ginecologici per verificarne la verginità. Ovvero: la sacralizzazione di una membrana  che si rompe, cosa idiota di per sè e che per di più si può rompere per mille motivi diversi.  Non ho però mai visto nessuno strepitare tanto per un timpano rotto.

Un bel giorno, si fa prendere dalla passione e com’è giusto che sia, si fa una sana trombata con un tipo. La torinese, però, finisce nel panico più totale quando si trova di fronte al fatidico e ai miei come lo dico?

Denuncia uno stupro da parte di un rom, chiaramente mai avvenuto. Con il risultato che il vicino campo rom vede le fiamme, e per fortuna non c’è nessuna vittima.

Tutto questo è assolutamente inconcepibile!

Chi fa subire alla figlia un supplizio del genere fino a farle venire il terrore di vivere una sana vita sessuale e le fa pensare che sia meglio fingere una violenza piuttosto che mandare a fare in culo la mentalità bigotta dove se qualcosa ti piace allora  è peccato, nel campo rom in fiamme ci si dovrebbe tuffare, visto e considerato che la prima violenza viene dal soggetto in questione. Inoltre, come al solito, gli italiani riescono a rivelare tutto il loro cieco razzismo di merda: se la tipa fosse stata migrante e il tizio italiano, quantomeno ci sarebbe stato un linciaggio mediatico spropositato, perché la mentalità razzista va di pari passo con una visione dell’immigrazione come complotto, e che vede i migranti colonizzatori e le migranti da colonizzare.  Che schifo.

 


Il despotismo del “corretto”

Posted: Novembre 8th, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Bizzarrie, mer(d)aviglie | Commenti disabilitati su Il despotismo del “corretto”

Odio il “corretto”. Il politicamente corretto. La forma corretta. Il modo corretto. Il caffé corretto – molto meglio un bel caffé nero e dolcemente equosolidale – zucchero di canna mi raccomando, così è vegan-friendly 🙂

Puoi comunicare quanto di più geniale, innovativo e rivoluzionario possa esistere, ma se non lo fai entro regole e convenzioni dettate da qualcun altr@, allora il genio viene posto sullo stesso piano della stronzata detta nella maniera corretta.

Secondo questa forma mentis Einstein non sarebbe mai potuto diventare ciò che è diventato – il celebre scienziato aveva un rapporto piuttosto conflittuale con l’istituzione scolastica – e qui vorrei attaccare una filippica chilometrica sul ruolo della scuola e sulla meritocrazia, ma lo farò in un’altro post  – e sicuramente non si esprimeva con forme ritenute giuste, anzi era considerato pure un mezzo deficiente ed era pure dislessico. Praticamente in questo paese sarebbe stato mandato dai suoi genitori a calci nel sedere a fare il muratore in un cantiere non a norma, con giusto una terza media presa per sbaglio nel curriculum vitae. Per fortuna non è nato qui, non  s’è mai curato degli altrui deliri e ha combinato ciò che riteneva giusto fare.

Se fai discorsi condivisibili ma lo fai in maniera troppo esplicit@  non va bene, e se pensi contro pensi troppo contro e per pensare contro devi pensare contro entro i limiti altrui, non criticare i  vate del pensiero contro, che scherziamo?

Puoi  dire qualsiasi boiata purchè tu sia vestit@ bene e tu abbia il tono di un@ che le sa le cose ed è esperto di  qualcosa, ultimamente fare sociologia del blocco nero, che dovrebbero  farci un corso specifico da introdurre in tutte le università ormai, paga un sacco; e se rimedi un po’ di folla che ti sorride e ti acclama potrai pure accampare la pretesa di determinare ciò che la pubblica morale accetta o meno, o almeno avrai qualcuno che i tuoi libri inutili li compra, li legge e poi cerca di diffonderli presso gli scellerati nel mondo che non li leggono imponendoli, come la bibbia.

Puoi scrivere il miglior tema della tua vita, ma se il prof dice che ti esprimi in una forma non corretta, allora il tuo tema fa schifo. Puoi mettere in piedi la lotta più sensata del globo, ma devi farla stare nei canali istituzionali che è la cosa corretta, altrimenti sei terrorista e pure stronz@, e se ti cimenti in affermazioni poco politicamente corrette sei  un mostro – ma se usi il politicamente scorretto per coprire il tuo sessismo, te lo garantisco, sei uno stronzo.

Ecco, questo concetto mi fa schifo e ci sputo sopra.

 

 

 

 

 


Internazionale divanista

Posted: Ottobre 19th, 2011 | Author: | Filed under: Bizzarrie, mer(d)aviglie, Cartoline dalla crisi | Tags: , , | Commenti disabilitati su Internazionale divanista

Acchiappata gentilmente da questo blog!


Non puoi non mangiare animali

Posted: Ottobre 9th, 2011 | Author: | Filed under: Bizzarrie, mer(d)aviglie | Tags: , | 1 Comment »

E’ terminata da poco la settimana vegetariana mondiale – occasione di tante iniziative a favore degli animali. Si è “conclusa” però in maniera infelice.

L’état français in un decreto nu0vo di zecca afferma che ogni pasto deve obbligatoriamente comprendere un «piatto proteico» le cui proteine sono esclusivamente di origine animale. Il decreto in questione si riferisce alle mense scolastiche, ma pare che presto verrà ampiato al resto delle mense – ma che senso ha? la proteina è mia e me la gestisco io, e se me la voglio procurare senza ammazzare nessun* devo poterlo fare, senza avere tra i piedi qualche legge balorda.

In parole povere  se sei vegetariano  sei un povero pazzo e perciò eccoti comunque una bistecca, e se sei vegan, beh, fai prima a buttarti sotto un tram. Non sono previste alternative alcune, nè per motivi etici, nè religiosi, nè altro. Ti adegui, oppure ti adegui.

C’è  una domanda da fare, a sè stessi, a sè stesse, a tutti e tutte: se una settimana con qualche introito in meno nelle casse degli allevatori francesi ha portato a questo, cosa succederà il giorno che decideremo di comprare di meno, in generale, cose inutili che non vogliamo, l’ultima stronzata dell’ultima multinazionale, o diserteremo in massa le banche?

Ci ritroviamo sul fondo e ci domandiamo come ci siamo finiti: ecco perché.

 

 

 


Senza casco

Posted: Ottobre 4th, 2011 | Author: | Filed under: Bizzarrie, mer(d)aviglie, On the road | Tags: , | Commenti disabilitati su Senza casco

Torrevecchia. Un tipo in motorino si scontra leggermente con un tipo in automobile.

Il tipo automunito si aggira minacciosamente sotto il mento del tipo motorinato, come a voleje ‘mbruttì.
Da lontano mentre mi allontano nel caos abbandonando i rissaioli al loro destino, una sola voce:

Aòòòòò a ‘nfameeee senza cascooooooo…
La rivolta etica della cavalleria coatta, che splendore.