La rivolta dei metabrands: da Serpica Naro a Malafemmina

Posted: Novembre 2nd, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Bon ton e culture jamming, Comunicazione e mediattivismo | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su La rivolta dei metabrands: da Serpica Naro a Malafemmina

” Non si potrà mai sapere chi siamo. Sarebbe stato diverso se avessimo scelto una linea di protesta di tipo sindacale, o una provocazione del tipo infrangere le vetrine. Quel momento è passato. Adesso vogliamo infrangere la vetrina dell’immagine.

Un metabrand è nella sua definizione più “ufficiale” un brand, cioè un marchio, la cui esistenza è limitata solo al web. Per farla breve: Second life, con annessi e connessi mercati e valute virtuali, è un metabrand; a proposito di imparare il linguaggio del nemico per inviare messaggi propri, daje de guerrilla marketing – il guerrilla marketing è una forma di marketing, appunto, che con mezzi, tra virgolette, ridotti, ottiene grandi risultati. In materia militare la guerriglia è proprio questo: in ogni conflitto le manovre regolari portano allo scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria (Sunzi). Un gruppo animalista che tinge di rosso una fontana davanti a un macello  senz’altro fa guerrilla anch’egli.

Il pezzo d’intervista qui sopra proviene da un  articolo di un famoso giornale emblematico della decadenza della sinistra malaticcia all’italiana; parla della divertentissima azione diretta di circa duecento precarie e precari che hanno ridicolizzato, nel 2005, un costoso e inutile evento della moda milanese creando  il personaggio  fittizio  di Serpica Naro, una stilista di origine orientale, senza destare nemmeno un dubbio tra gli organizzatori che totalmente convinti della sua esistenza ne hanno ammesso la partecipazione.

Ora:  credo che Serpica Naro e Malafemmina siano due esempi intelligentissimi di come sia possibile utilizzare ora e in futuro, anche inconsapevolmente, chissà –  non possiedo palle di vetro  – alcune cose  a nostro favore, e un periodo nel quale vengono portate critiche alla forma-corteo, ed ad altre pratiche, chiedo: perché non facciamo una riflessione reale su quanto possiamo davvero fare? Le potenzialità non ci mancano e nemmeno gli strumenti.

Per la  proliferazione incontrollata delle pratiche di sovversione: inventiamo, diffondiamo, condividiamo, pratichiamo!

 

 

 

 

 

 


Ci sono comunicazioni e comunicazioni. Dieci, cento, mille malefemmine!

Posted: Ottobre 31st, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Bon ton e culture jamming, Comunicazione e mediattivismo | Tags: , , , | 1 Comment »

Mi domando come certa gente si possa svegliare la mattina con l’unica occupazione  di farsi venire in mente certe minchiate pazzesche: due tipi hanno avuto la fantastica idea di merda di aprire un tumblr di nome hotchicksofoccupywallstreet che come fa notare Lorenzo è un’espressione traducibile come belle fregne di ‘occupiamo wall street’.

Questo schifo umano mi ricorda  il famoso se non ora quando? a causa della condivisa visione del “protestiamo il re nudo sessista ma non scopriamo minimamente il re vestito sessista alternativo” – ovvero quelle che  – chi in buona fede, chi in malafede e  chi con  contenuti stracondivisibili che contestavano la ‘natura’ originaria della manifestazione non prestandosi al gioco con fichissimi ombrelli rossi –   contestavano non tanto il sessismo, ma nello specifico  il sessismo del silvio nazionale per poi non battere ciglio (chissà perchè..) quando il carissimo (nel senso di costoso, ovviamente) partito democristiano, ops, democratico pubblica manifesti sessisti e comunque privi di senso; come pensano di “acchiappare” lo sdegno popolare piazzando su dei manifesti un tipo con la cravatta svolazzante e nell’altra una gonna svolazzante con le sole gambe della tipa, proprio non lo so! è risaputo che sono ostile alle istituzioni e alle para-istituzioni in generale, ma se  una comunicazione è idiota, è idiota..ma adesso passiamo alla comunicazione efficace, nuova: Malafemmina!

Rivelazione dal #femblogcamp: Malafemmina è un progetto di comunicazione.

Ma come? non era una precaria nel villaggio vacanze che narra nel suo blog avventure e disavventure?  Certo,  che lo è, come molte di noi. Malafemmina è una grandiosa presa in giro di  tutti i guru di alcunché, giornali, partiti, direttrici di giornali e di chiunque pensi di avere la verità nella tasca o a voler fare le precise nel taschino o nella cravatta – Malafemmina parla solo per sè, si autorappresenta. Pensa, e non “pensa” secondo il “pensiero” dominante di governo e minoranza parlamentare – nun ce la posso fà a chiamarla opposizione.  È un’incredibile sorpresa per coloro che sulla sua pelle telematica ci hanno scritto articoli a sproposito e che ora saranno costretti a scusarsi con la gentile clientela – Malafemmina è riuscita a guadagnarsi quella credibilità che in generale sul web non ti danno mai se non mostri nome & cognome come  nei pensierini delle scuole elementari che ad ogni modo sono più profondi e più pensati di un articolo random di repubblica.it.

Perché? perché Malafemmina è reale. Non perché ha un nome e cognome, ma perché parla di sangue, sudore e lacrime reali, di sfruttamenti reali, di padroni bastardi reali, di stipendi ritardatari reali.

Dieci, cento, mille Malefemmine.

 

 

 

 

 

 


Un paio di righe sul #femblogcamp

Posted: Ottobre 31st, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Comunicazione e mediattivismo, Gender e LGBTIQ, On the road | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Un paio di righe sul #femblogcamp

 

 

Ancora nel cuore del profondo nord, incomincio a buttare giù due righe sul femblogcamp che – ricordo a tutte e tutti – si è svolto nelle giornate del 28, del 29 e del 30 ottobre nei locali del csoa Askatasuna, con l’inebriante presenza delle autoctone dell’Askatasuna, delle compagne torinesi di Sguardi sui Generis, Femminismo a Sud &  compagnia cantante, danzante e resistente di partecipanti, organizzatrici e/o bloggers alle quali va il mio più sincero affetto di  minorenne sovversiva e autodeterminata 😀

I workshop e i dibattiti veramente partecipati, sono stati pieni di spunti interessantissimi. Si è spaziato dalle questioni puramente tecniche come il lavorare sulle varie piattaforme indipendenti e antisessiste, antirazziste, antifasciste, non-commerciali come  autistici/inventati e noblogs alle questioni più squisitamente politiche, una a caso fra tutte l’uso della forza, nei movimenti e appunto nella politica in generale. Avrei voluto seguirli tutti, ma purtroppo non ho ancora il dono di potermi trovare ovunque. Provvederò per colmare anche questa lacuna e appena riesco a capire come si fa organizzo un workshop anch’io..

Nel complesso, mentre indosso la meravigliosa maglietta del feminist blog camp realizzata ad hoc per l’autofinanziamento,  posso senz’altro dire che  è stata un’esperienza di  condivisione, crescita  e arricchimento collettivo veramente bella,  organizzata molto bene, e altrettanto bene autogestita dalle e dai presenti.

Lavoriamo tutte e tutti per continuare questo fantastico percorso, facendo rete, sostenendoci a vicenda e tirando fuori i denti : daje compagne! 😉

A breve un post interamente dedicato a Malafemmina.


Verso il Feminist Blog Camp!

Posted: Ottobre 22nd, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Comunicazione e mediattivismo, Gender e LGBTIQ, On the road | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su Verso il Feminist Blog Camp!

Biglietti alla mano, posso finalmente avere la matematica certezza che  ci sarò! 😀
Via al countdown, ci vediamo a Torino al csoa Askatasuna il 28, il 29 e il 30 ottobre.

Come on, sisters – posto qui il comunicato stampa del FemBlogCamp:

Il Feminist Blog Camp (Torino 28-29-30 ottobre all’Askatasuna) è un evento totalmente gratuito, autofinanziato, autogestito ed aperto a tutti. A chiunque abbia uno spazio internet e si occupi di pratiche antisessiste sul web. A tutti coloro che vorranno seguire i workshop e i laboratori proposti con l’intento di condividere i saperi.

L’idea del Camp prosegue la linea tracciata dal primo Fem Camp di Bologna nel 2007 ed è la risposta alle necessità di vivere la tecnologia in maniera condivisa, partendo dalle pratiche differenti con cui ci confrontiamo nel web, per tentare di agire in maniera globale.

Negli anni più recenti molte donne femministe e molti uomini disertori del patriarcato hanno cominciato a popolare la rete, in maniera sempre crescente e hanno intessuto relazioni per affrontare battaglie comuni. Abbiamo deciso quindi di mettere insieme questi nostri saperi, imparando l’uno dall’altro e trasmettendoci le conoscenze necessarie per vivere i nostri spazi e le nostre esigenze di cambiamento.

Aderiscono al Feminist Blog Camp più di 100 blog e siti; durante la tre giorni si potrà assistere a seminari, proiezioni, dibattiti, musica, arte, spettacoli, reading, cultura e molto altro; le tematiche trattate varieranno nei diversi workshop: dai diritti digitali al subvertising, dal controllo dei corpi alla libera sessualità, dalle narrazioni personali alle pratiche sociali e politiche.

Saremo ospiti del CSOA Askatasuna che metterà a disposizione oltre alle sale per i laboratori anche uno spazio/ludoteca per i bambini gestito dai partecipanti al Camp, uno spazio per dormire con il sacco a pelo e la cucina in cui mangeremo vegetariano: 3 giorni di totale autogestione all’insegna della massima condivisione.

Per altre informazioni il blog di riferimento

Il wiki in cui si possono seguire i lavori passo dopo passo

Il programma

Banner, loghi, grafiche:

Call in inglese

In altre lingue, alla voce “translations”

Il numero di telefono per giornalisti e giornaliste 3425510325


Come pubblicare sul proprio spazio Noblogs con WordPress per Android

Posted: Settembre 8th, 2011 | Author: | Filed under: Comunicazione e mediattivismo | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Come pubblicare sul proprio spazio Noblogs con WordPress per Android

Oggi una brevissima guida alla pubblicazione sul vostro (no)blog tramite quella diavoleria del vostro pargolo Android  😉

Sul market ufficiale di Android potete reperire l’applicazione ufficiale di WordPress che permette di scrivere post & pubblicarli, gestire commenti e altri aspetti,  direttamente dalle vostre dita!

Prima di cominciare andate sulle impostazioni del blog, per la precisione su “Scrittura”, e abilitate il protocollo XML-RPC, che vi serve per la pubblicazione remota.

Adesso andiamo a smanettare sull’app di WordPress. All’inizio vi saranno proposte tre opzioni:

-Apri un blog su WordPress.com
-Aggiungi un blog ospitato da WordPress.com
-Aggiungi un blog WordPress.com

Potete notare che non c’è il massimo della chiarezza in quanto tutte le opzioni sembrano rimandare a blog ospitati sul server di WordPress.com, quella che fa al caso nostro è la terza, che in realtà si riferirebbe a blog WordPress, sì, ma inteso come software utilizzato, non come server!

Vi chiederà username e password e l’indirizzo del vostro blog. Se ne avete più di uno, mettetene uno random. Vi farà selezionare i blog che volete gestire da remoto. Ricordatevi  che anche su tutti quelli che selezionate dovete abilitare il protocollo XML-RPC.

Felice proliferazione di blog-posts da remoto!