Il despotismo del “corretto”

Posted: Novembre 8th, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Bizzarrie, mer(d)aviglie | Commenti disabilitati su Il despotismo del “corretto”

Odio il “corretto”. Il politicamente corretto. La forma corretta. Il modo corretto. Il caffé corretto – molto meglio un bel caffé nero e dolcemente equosolidale – zucchero di canna mi raccomando, così è vegan-friendly 🙂

Puoi comunicare quanto di più geniale, innovativo e rivoluzionario possa esistere, ma se non lo fai entro regole e convenzioni dettate da qualcun altr@, allora il genio viene posto sullo stesso piano della stronzata detta nella maniera corretta.

Secondo questa forma mentis Einstein non sarebbe mai potuto diventare ciò che è diventato – il celebre scienziato aveva un rapporto piuttosto conflittuale con l’istituzione scolastica – e qui vorrei attaccare una filippica chilometrica sul ruolo della scuola e sulla meritocrazia, ma lo farò in un’altro post  – e sicuramente non si esprimeva con forme ritenute giuste, anzi era considerato pure un mezzo deficiente ed era pure dislessico. Praticamente in questo paese sarebbe stato mandato dai suoi genitori a calci nel sedere a fare il muratore in un cantiere non a norma, con giusto una terza media presa per sbaglio nel curriculum vitae. Per fortuna non è nato qui, non  s’è mai curato degli altrui deliri e ha combinato ciò che riteneva giusto fare.

Se fai discorsi condivisibili ma lo fai in maniera troppo esplicit@  non va bene, e se pensi contro pensi troppo contro e per pensare contro devi pensare contro entro i limiti altrui, non criticare i  vate del pensiero contro, che scherziamo?

Puoi  dire qualsiasi boiata purchè tu sia vestit@ bene e tu abbia il tono di un@ che le sa le cose ed è esperto di  qualcosa, ultimamente fare sociologia del blocco nero, che dovrebbero  farci un corso specifico da introdurre in tutte le università ormai, paga un sacco; e se rimedi un po’ di folla che ti sorride e ti acclama potrai pure accampare la pretesa di determinare ciò che la pubblica morale accetta o meno, o almeno avrai qualcuno che i tuoi libri inutili li compra, li legge e poi cerca di diffonderli presso gli scellerati nel mondo che non li leggono imponendoli, come la bibbia.

Puoi scrivere il miglior tema della tua vita, ma se il prof dice che ti esprimi in una forma non corretta, allora il tuo tema fa schifo. Puoi mettere in piedi la lotta più sensata del globo, ma devi farla stare nei canali istituzionali che è la cosa corretta, altrimenti sei terrorista e pure stronz@, e se ti cimenti in affermazioni poco politicamente corrette sei  un mostro – ma se usi il politicamente scorretto per coprire il tuo sessismo, te lo garantisco, sei uno stronzo.

Ecco, questo concetto mi fa schifo e ci sputo sopra.

 

 

 

 

 


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