Non puoi non mangiare animali

Posted: Ottobre 9th, 2011 | Author: | Filed under: Bizzarrie, mer(d)aviglie | Tags: , | 1 Comment »

E’ terminata da poco la settimana vegetariana mondiale – occasione di tante iniziative a favore degli animali. Si è “conclusa” però in maniera infelice.

L’état français in un decreto nu0vo di zecca afferma che ogni pasto deve obbligatoriamente comprendere un «piatto proteico» le cui proteine sono esclusivamente di origine animale. Il decreto in questione si riferisce alle mense scolastiche, ma pare che presto verrà ampiato al resto delle mense – ma che senso ha? la proteina è mia e me la gestisco io, e se me la voglio procurare senza ammazzare nessun* devo poterlo fare, senza avere tra i piedi qualche legge balorda.

In parole povere  se sei vegetariano  sei un povero pazzo e perciò eccoti comunque una bistecca, e se sei vegan, beh, fai prima a buttarti sotto un tram. Non sono previste alternative alcune, nè per motivi etici, nè religiosi, nè altro. Ti adegui, oppure ti adegui.

C’è  una domanda da fare, a sè stessi, a sè stesse, a tutti e tutte: se una settimana con qualche introito in meno nelle casse degli allevatori francesi ha portato a questo, cosa succederà il giorno che decideremo di comprare di meno, in generale, cose inutili che non vogliamo, l’ultima stronzata dell’ultima multinazionale, o diserteremo in massa le banche?

Ci ritroviamo sul fondo e ci domandiamo come ci siamo finiti: ecco perché.

 

 

 


Senza casco

Posted: Ottobre 4th, 2011 | Author: | Filed under: Bizzarrie, mer(d)aviglie, On the road | Tags: , | Commenti disabilitati su Senza casco

Torrevecchia. Un tipo in motorino si scontra leggermente con un tipo in automobile.

Il tipo automunito si aggira minacciosamente sotto il mento del tipo motorinato, come a voleje ‘mbruttì.
Da lontano mentre mi allontano nel caos abbandonando i rissaioli al loro destino, una sola voce:

Aòòòòò a ‘nfameeee senza cascooooooo…
La rivolta etica della cavalleria coatta, che splendore.

 


Cartoline dalla crisi #2

Posted: Ottobre 2nd, 2011 | Author: | Filed under: Cartoline dalla crisi | Commenti disabilitati su Cartoline dalla crisi #2

E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno. Cosa? in effetti anche le bollette piombano nella cassetta della posta in questa maniera, ma non è di quelle che sto parlando. Mi è arrivata a ciel sereno, nonostante il meteo: la motivazione.

Non me l’aspettavo, in quel contesto totalmente e terribilmente noioso e stressante, la motivazione. Ebbene, cosa succede?

Succede che nonostante non ci sia un soldo, no, non sarò io a smettere di studiare. Succede che non solo porto a termine anche gli altri due anni, ma mi iscrivo pure all’università, e per quanto mi riguarda avrò pure degli ottimi voti.  La facoltà ancora devo decidere quale.

Succede che sono incazzata nera e non voglio rivedere i miei obiettivi  perchè  è ora che merde incravattate rivedano i propri.  Scelgo io se soccombere o meno, e ho scelto. Non ho intenzione di soccombere.

Succede che se  voglio diventare reporter,  fotografa, se voglio darmi alla grafica pubblicitaria, e magari fare anche chissà che altro, darmi all’avventura, sapere, esplorare, viaggiare, sognare, dormire in un sacco a pelo, lo faccio, punto e basta, perché nessun’altro mi può o mi deve dire cosa devo e non devo dire,fare,pensare.

Succede pure che ho intenzione di darmi alle arti marziali e, perchè no? la musica, che devo sfogare un po’ di  questa rabbia immensa e via.

Qualcuno mi ha detto che nella vita  “ i cavi ethernet non li trovi sotto al cuscino“. E’ ora di  andarli a cercare.

 


Perché abbandonare Facebook e utilizzare Diaspora*

Posted: Ottobre 2nd, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Gender e LGBTIQ | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su Perché abbandonare Facebook e utilizzare Diaspora*

Tre ottime ragioni per non iscriversi a Facebook.

1) Facebook ti vende. In tutti i sensi. Di solito quando un servizio è gratis è perchè il prodotto sei TU. Quale senso ha dare tutti i propri dati personali e autoschedarsi su Facebook giusto per condividere le solite quattro stronzate coi soliti quattro amici deficienti? I dati una volta finiti sui database rimangono proprietà di Facebook e non sei nemmeno sicur@ che vengano eliminati, prima o poi, definitivamente. Su Diaspora* è tutto il contrario, e quantomeno non diventi strumento di marketing per far iscrivere sedicenni metallari o giovani fan dei peggiori anime giapponesi. Io non mi sento di essere paragonata a una scatola di biscotti, pardon.

2) Diaspora* è QUEER! Altro che la binarietà “uomo/donna” dello strumento demoniaco di  quello stronzetto borghese di Zuckenberg, il campo “gender” è vuoto e ci puoi mettere quello che ti pare. Facebook è discriminatorio.  Queer-activists, che diamine aspettate a materializzarvi su D* ?

3)  Controlla la tua vita, dio-3-in-1-e-in-offerta-speciale.  Su Facebook puoi decidere selettivamente con chi condividere determinati contenuti e con chi no? Con Diaspora* puoi.

4) Nè ban nè amministratori! Lo spettro della segnalazione si aggirava su Facebook, su Diaspora* no. Perché quest’ultimo non è strutturato in maniera gerarchica e condividi ciò che vuoi con chi ti pare e non appena arriva la rottura di scatole basta disattivare la condivisione dei tuoi contenuti con il personaggio che rompe.


Obbedienza l’è morta

Posted: Settembre 22nd, 2011 | Author: | Filed under: Cartoline dalla crisi | Tags: , , | Commenti disabilitati su Obbedienza l’è morta

 

Un testo trovato in giro, comparso in seguito all’occupazione del teatro dell’Opera, in Grecia, mantenuta per diversi giorni…

***

Prima tutto era “ben” collocato.

Gli affamati in Africa. Gli “specialisti” nella televisione. I “cattivi” in prigione. Gli “anarchici” a Exarchia. Quelli che prendono le decisioni in Parlamento. Il nostro denaro ipotecato. La polizia ad ogni incrocio. Le nostre case alle banche. I nostri nemici in Turchia e in Macedonia. I nostri parcheggi al posto dei parchi.

Il nostro divertimento nei bar. I nostri figli nei collegi. I nostri amici su Facebook. L’arte nei musei e nelle gallerie. I nostri desideri nella pubblicità. I nostri alberi di Natale nella piazza del Parlamento. La bellezza nei centri estetici. L’amore solo il 14 Febbraio.

Noi, chiusi tra quattro mura.

Ora l’obbedienza è morta, inizia la magia.

Gli affamati nel Parlamento, gli specialisti a Exarchia, i cattivi nei centri estetici, gli anarchici pure nei musei e nelle gallerie, quelli che prendono decisioni solo il 14 Febbraio, la polizia in Africa, le nostre case nei parchi, i nostri nemici su Facebook, i parcheggi nelle banche.

Il nostro divertimento nei collegi, i nostri figli nei bar, i nostri desideri ad ogni incrocio, la nostra arte nelle ipoteche (non pagheremo).

I nostri alberi nelle strade.

La bellezza nelle strade.

L’amore nelle strade.

E noi?

Tra quattro mura?

i figli bastardi di Dicembre


Lampedusa brucia

Posted: Settembre 20th, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Lampedusa brucia

Mesi fa le/i migranti radevano al suolo Gradisca. Da allora ad oggi, è successo un po’ di tutto, tra rivolte ed evasioni. Come sempre, mi mobilito con composta impazienza affinchè non esista più anche un solo lager: “..noi sull’ isola in cento come un unico gruppo cantavamo nel vento, la libertà, e non si deve sapere, non si può raccontare, la dignità è in cammino e oggi viene dal mare..”


 


Sonia

Posted: Settembre 14th, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su Sonia

Sonia, tunisina.
Da più di vent’anni in questo paese, in fuga da un marito padrone; 4 figli.
Oggi la vogliono riportare in Tunisia.

Quando deportano un* migrante deportano anche la sua vita, i suoi legami affettivi, i suoi sogni, e perché?

Perché per dignità un* non può accettare condizioni di lavoro schiavizzanti, perché per un motivo o per un altro è stato impossibile  rinnovare un pezzo di carta!  Poi affermano però che il liberismo che tanto elogiano è per la libera circolazione delle merci e delle persone, certo…finché queste persone rimangono merce, carne da macello per il mercato del lavoro.

Per un pezzo di carta ci si vede negare le proprie libertà.  Solidale con tutte e tutti le/i recluse/i.


Cartoline dalla crisi #1

Posted: Settembre 8th, 2011 | Author: | Filed under: Cartoline dalla crisi | Tags: , , | Commenti disabilitati su Cartoline dalla crisi #1

Et voilà la prima cartolina!

Sono i primi giorni di settembre e i residui di “callara romana” si fanno ancora ampiamente sentire. Due giorni fa ho partecipato allo sciopero CGIL contro il quale sono stati lanciati numerosi anatemi. Ovviamente non ho manifestato insieme alla Camusso, quella stessa che tempo fa caldeggiava l’alleanza con la Marcegaglia contro quel rifiuto umano di Marchionne.

Sono andata all’appuntamento dei sindacati di base, che certamente non amo alla follia, ma con i quali sicuramente c’è molta più affinità che con i cigiellini.
Di questo appuntamento non ne ha parlato nessuno, perché la stampa tutta  si è concentrata sull’enfatizzazione della marcetta a suon di Bella ciao.

No, non c’è stato solo questo.  C’era un’altro corteo. Con altre parole d’ordine, altri gesti, altre persone, e altro sentimento, e che soprattutto ha chiarito tra un lancio di uova e vernice e l’altro,  un concetto:  il debito è vostro, e noi la crisi non la vogliamo pagare.

Fanno da trent’anni tagli al welfare per poi dirci che il welfare è eccessivo, alzano l’IVA “per non alzare le tasse”  (e l’IVA cos’è, una marca di biscotti?) e pretendono pure di affibbiarci il peso sociale della restaurazione del loro sistema ingolfato che sta inevitabilmente collassando su sè stesso.

Anche coloro che dovrebbero essere tendenzialmente “con me” li sento parlare con termini talmente lontani dalla mia vita che non posso fidarmi di loro: non mi importa una mazza della sovranità monetaria, perché il default che tanto temono banche e padroncelli in ogni salsa,  è la nostra liberazione: non abbiamo bisogno di un esistente che ci lega indissolubilmente a singoli ruoli, lavori, catene, non ce ne facciamo un bel niente di tutto ciò.

Non mi importa della sovranità monetaria, non mi importa della sovranità!
Voglio un mondo libero, di eguali, di libertà di disporre dei propri corpi, della libera circolazione di questi senza confini, galere;  condivisione di beni e saperi.

Di crisi ne esiste una sola: è la crisi di nervi.  Vi attanaglia non appena pensate: guadagnerò di meno, e vi coglierà del tutto impreparati quando ci vedrete in piazza con la rabbia vera, mica l’indignazione in giacca e cravatta sempre pronta a puntare il dito.

Tutto questo è solo l’inizio.


Come pubblicare sul proprio spazio Noblogs con WordPress per Android

Posted: Settembre 8th, 2011 | Author: | Filed under: Comunicazione e mediattivismo | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Come pubblicare sul proprio spazio Noblogs con WordPress per Android

Oggi una brevissima guida alla pubblicazione sul vostro (no)blog tramite quella diavoleria del vostro pargolo Android  😉

Sul market ufficiale di Android potete reperire l’applicazione ufficiale di WordPress che permette di scrivere post & pubblicarli, gestire commenti e altri aspetti,  direttamente dalle vostre dita!

Prima di cominciare andate sulle impostazioni del blog, per la precisione su “Scrittura”, e abilitate il protocollo XML-RPC, che vi serve per la pubblicazione remota.

Adesso andiamo a smanettare sull’app di WordPress. All’inizio vi saranno proposte tre opzioni:

-Apri un blog su WordPress.com
-Aggiungi un blog ospitato da WordPress.com
-Aggiungi un blog WordPress.com

Potete notare che non c’è il massimo della chiarezza in quanto tutte le opzioni sembrano rimandare a blog ospitati sul server di WordPress.com, quella che fa al caso nostro è la terza, che in realtà si riferirebbe a blog WordPress, sì, ma inteso come software utilizzato, non come server!

Vi chiederà username e password e l’indirizzo del vostro blog. Se ne avete più di uno, mettetene uno random. Vi farà selezionare i blog che volete gestire da remoto. Ricordatevi  che anche su tutti quelli che selezionate dovete abilitare il protocollo XML-RPC.

Felice proliferazione di blog-posts da remoto!


E Agrexco fallisce grazie al boicottaggio

Posted: Settembre 5th, 2011 | Author: | Filed under: Analisi, considerazioni e deliri, Bon ton e culture jamming | Tags: , | 1 Comment »

Fallisce la Agrexco-Carmel la cooperativa agricola che vendeva con il marchio “Made in Israele” prodotti agricoli in realtà provenienti dalle colonie israeliane costruite nei Territori occupati palestinesi in violazione delle leggi internazionali. La sentenza di liquidazione della cooperativa Agrexco-Carmel sarà pronunciata l’11 settembre da un tribunale civile israeliano.  –> fonte

I manager dell’Agrexco parlano della faccenda in termini di sbagli, cattive gestioni, e così via discorrendo. Il finanziare uno stato terrorista, lo sfruttare il lavoro minorile…non se ne fa una minima menzione. Il giudice parla di investimenti inadeguati, poi! una campagna di boicottaggio a livello mondiale è una quisquilia, di fronte a un investimento sbagliato! roba da matti…comunque sono contentissima! una piccola vittoria per noi, una grande vittoria per le/i palestinesi.

Forse dovremmo incominciare a boicottare tutti quelli che ci fanno fare una vita di merda.